lunedì 19 gennaio 2009

Mi Presento

Maurizio Cerchiara, Avvocato patrocinante in Cassazione ed esperto in Diritto amministrativo, del Lavoro e Comunitario.

Vivo a Roma e sono titolare di uno studio legale specializzato nella ricerca giuridica che utilizza criteri e metodologie di natura scientifica per risolvere i problemi giuridici e la ricerca manuale nelle biblioteche giuridiche rappresenta la particolarità del mio studio coadiuvato da una specifica struttura ed organizzazione.
Tramite l’Associazione ALEGINT, ho enucleato alcuni principi del diritto, già elaborati alla fine degli anni ’80 e che hanno in comune una unica radice: rimettere al centro della società l’elemento umano che sta sempre più scomparendo.
Tali principi traggono ispirazione dalle norme della Convenzione europea dei Diritti dell’Uomo, dalla Carta dei diritti fondamenti dell’UE ma, soprattutto, dal pensiero del grande filosofo del diritto Giuseppe Capograssi.
Quest’ultimo, ha evidenziato che il diritto è in crisi perché l’uomo è in crisi rispetto ad una società che sempre più lo ridimensiona e ridimensiona la sua esperienza. Cosicché tutti i problemi diretti della vita sociale, che prima erano di privata competenza dell’ individuo, diventano di giurisdizione dello Stato.
Oggi si riscontra una mancata tutela dell’ individuo perché il diritto moderno spesso difende esclusivamente il singolo in via subordinata rispetto a quegli insiemi che nella società sono inevitabilmente più grandi di lui: la Nazione, Lo Stato, l’associazione, la categoria, la lobby, il partito.
Da qui il problema del diritto contemporaneo: ristabilire un rapporto armonico tra il cittadino, il giudice, l’ordinamento giuridico, l’amministrazione.
Ho fondato pertanto, unitamente ad altri colleghi, la Consulegint www.consulegint.eu
una associazione tra studi legali dislocati su tutto il territorio nazionale tra di loro collegati dai principi generali del diritto moderno.
Condivido ed accetto i principi del programma di Nova /Italia Partito On-Line. Debbo constatare alcune effettive identità e affinità di vedute sussistenti tra quest’ultimo e l’associazione giuridica da me costituita.
Il porsi come obiettivo di rendere sostanziale ed effettiva la potenzialità del cittadino attraverso una legislazione adeguata, risulta, infatti, uno dei più importanti principi giuridici della Consulegint.
Inoltre, il fatto che l’impresa debba avere contenuto etico, costituisce un altro principio della nostra associazione e la responsabilità sociale d’impresa da voi sostenuta si inquadra indubbiamente in questa ottica morale in quanto ristabilisce un creativo rapporto di tutte le componenti sociali rispetto all’impresa.
Il programma del partito appare pertanto in linea con una visione moderna ed evoluta della società.
Tuttavia, occorre considerare che alcuni principi inseriti necessitano di ulteriori riflessioni ed approfondimenti soprattutto di natura giuridica.
Intanto, va rilevato che non possono essere condivisi alcuni principi che non risultano legittimi rispetto alla vigente normativa italiana e comunitaria, come il reddito di cittadinanza.
Gli stessi obiettivi possono essere realizzati tramite il ricorso a forme di operatività economica legittime, come l’utilizzo della moneta complementare locale, rispetto alla quale metto a disposizione un mio recente intervento.

La Moneta Complementare Locale: Brevi Considerazioni Su Alcuni Aspetti Giuridico- Economici

LA MONETA COMPLEMENTARE LOCALE
La moneta complementare è una moneta il cui utilizzo non esclude l’utilizzo di un’altra moneta (solitamente legale) in una data comunità ed è uno strumento di scambio, utilizzato su basi volontarie, con cui è possibile scambiare beni e servizi.
Essa può essere legalmente riconosciuta o meno ed essere utilizzata in territori più o meno vasti e più o meno coincidenti con il territorio coperto dall’altra moneta.
La moneta complementare si accompagna alla moneta fondamentale - come le monete locali germaniche con l’euro – per essere utilizzata soltanto per taluni aspetti e giammai per rimpiazzare la moneta fondamentale.
Cosicché la moneta complementare si contrappone alla moneta alternativa: una moneta, locale o meno, il cui utilizzo esclude l’utilizzo di un’altra moneta ( solitamente legale) in una data comunità. Essa è quindi solitamente non legalmente riconosciuta nella stessa comunità.
Molto importante è rilevare che l’obiettivo delle monete complementari locali è quello di facilitare gli scambi e le transazioni e non anche quello di perseguire il risparmio o conseguire un investimento.
Dagli anni ’90 in tutto il mondo si è assistito allo sviluppo delle monete locali ed in Italia, in particolare, alcune di esse sono state create e confluiscono in una associazione denominata Arcipelago Scec. (1)

IL CIRCUITO DI MONETA COMPLEMENTARE LOCALE
Come può essere definito il circuito di moneta locale?
Ebbene, si parte da una associazione e la forma giuridica è quella di una semplice Associazione o APS ( Associazione di Promozione Sociale).
I membri dell’associazione sono persone fisiche e giuridiche ( p. es. : produttori agricoli, commercianti, artigiani, liberi professionisti, ecc…). L’associazione è gratuita ed avviene nei modi d’uso, previo rilascio di tessera numerata e registrazione dei dati anagrafici del socio.
Tra i membri dell’associazione avvengono scambi commerciali di beni e servizi. Il pagamento di questi avviene per mezzo di moneta euro e di “moneta locale” ( ML), inizialmente in un rapporto 90/10% (p.es.: un bene di costo 100, viene pagato 90 euro più 10 unità ML).
In una fase iniziale, la percentuale del 10 % in ML viene proposta alle attività commerciali con uno sconto ( uno sconto del 10%) su beni e servizi.
La “moneta locale” è emessa dall’Associazione in forma di banconote. Le modalità di introduzione nel circuito sono le seguenti:
1) Donazione al socio entrante. Chi si associa all’Associazione ( il cui statuto prevede l’obbligo di accettazione – parziale o totale - da parte del socio di “moneta locale” in pagamento per beni e servizi prestati), riceve gratuitamente 40 unità di ML. La donazione è ripetuta ogni anno, salvo che il socio non abbia rinunciato all’associazione.
2) Prestito. I soci hanno diritto di chiedere prestiti senza interesse in ML come finanziamento alla creazione di nuove attività economiche all’interno del circuito, che a loro volta accetteranno ML.
3) Donazione. Il Consiglio di gestione dell’Associazione può deliberare donazioni in ML a favore di Associazioni o Imprese socie oppure a favore di Enti Pubblici, su progetti specifici ( p. es.: per pagare gli operai per effettuare il rifacimento di una strada).
4) Donazione all’Associazione. Il Consiglio di gestione dell’Associazione può deliberare donazioni a se stessa in ML in una quota prefissata, per coprire costi di gestione.

In una fase successiva alla ML può essere applicata una “tassa di circolazione”(cd. demurrage) che ne riduce con il tempo il valore nominale. Ciò avviene attraverso la applicazione di “bollini di convalida” (c.d. stamp-scrip) sulla fincatura già prestampata sulla banconota. I bollini vengono acquistati dai membri presso l’Associazione, pagando una somma in euro. La “moneta locale” non è convertibile in euro da parte dell’Associazione, però se assume valore (legato agli scambi nel circuito), può avvenire che alcuni associati decidano di convertila in euro, sotto la propria responsabilità individuale.
Un modello di circuito di moneta locale simile a quello descritto esiste in U.S.A. con il nome di “Ithaca Hours”.

GLI EFFETTI ECONOMICI DELLA MONETA COMPLEMENTARE
I vantaggi che derivano dall’utilizzo della moneta locale sono evidenti: maggiori disponibilità del mezzo di scambio, maggiore velocità di circolazione dello stesso; incentivo all’attività produttiva di beni e servizi sottostanti, creazione di liquidità. Inoltre questo nuovo sistema consente la creazione di un’economia regionale o locale che può creare nuovo sviluppo per le politiche economiche e sociali.
L’acquisto della moneta complementare è favorito da uno sconto che di fatto si traduce in un vantaggio per il consumatore nell’acquisto dei prodotti locali.
Poiché la moneta complementare diminuisce di valore nel tempo (c.d. demurrage), non può essere utilizzata per il risparmio, ma proprio per questo ha una elevata circolabilità che favorisce la liquidità del denaro. Anche il commerciante ne beneficia perché pratica uno sconto sulle vendite che però è compensato dal demurrage e questo nel caso che intenda cambiare la moneta complementare con l’euro, ma nel caso in cui lo stesso commerciante vuole spendere la moneta complementare tramite acquisti all’interno del circuito, non perde alcunché, nonostante lo sconto che ha fatto al consumatore.
Il meccanismo del demurrage consente altresì di attutire i rischi dell’inflazione.
In realtà, il sistema delle monete complementari adottato in Germania appare obiettivamente idoneo per essere riproposto anche nel nostro paese in quanto realizza al contempo, unitamente ai benefici di una moneta complementare, altresì un connubio armonico con il sistema monetario vigente. In sostanza produce effetti benefici sia sul piano privato che su quello pubblico: stimola le risorse lavorative e produttive sottosviluppate, crea vincoli tra cittadini e operatori locali, consente il finanziamento a favore di opere di pubblica utilità e di piccole imprese, favorisce la partecipazione democratica della popolazione alla decisione sull’economia locale, promuove la realizzazione di obiettivi sociali e culturali.
Al contrario, l’Euro si appalesa più adatto per gli scambi e le transazioni internazionali, per la competizione, l’accumulo e la redistribuzione della ricchezza attraverso risparmi ed investimenti.

LA NORMATIVA ITALIANA E COMUNITARIA DINANZI ALLA MONETA COMPLEMENTARE LOCALE
La verifica della legittimità della moneta locale rispetto alla vigente normativa italiana e comunitaria in materia monetaria si pone come indispensabile per sondare la operatività concreta e fattuale di questo mezzo di scambio.
Orbene, dal sistema normativo italiano si ricava una limitata operatività per la realizzazione di monete locali, solo qualora il fine sia non quello di violare le norme vigenti, ma quello di rispettarle adottando specifici legali comportamenti.
Al riguardo vanno considerati vari aspetti della sentenza del tribunale penale di Chieti del 30 agosto 2000, che ha revocato il sequestro di tagliandi di carta denominati “Simec”, una moneta complementare locale.
In effetti, in tale provincia, il Tribunale rilevava che l’attività dei soggetti che avevano posto in essere la moneta complementare non era illegittima in quanto in essa non si ravvisava alcuna destinazione al risparmio – che se si fosse effettivamente perseguito avrebbe comportato la violazione dell’art. 47 della Costituzione e del Testo Unico in materia bancaria – ma una pacifica destinazione della moneta all’acquisto di beni.
Inoltre, il Tribunale rilevava che nel caso del Simec non era sussistente alcuna forma di lucro ovvero o di finanziamento, sotto qualsiasi veste.
Cosicché la predetta sentenza può fornire buoni margini di operatività, poiché la moneta complementare locale ben può essere creata, purchè non si pongano in essere comportamenti che la legge in materia stabilisce illegittimi.
Per quanto attiene al diritto comunitario, occorre rilevare che il suo sistema monetario si basa sugli stessi principi di quello nazionale, con le particolarità proprie della materia.
Orbene, la moneta complementare è già entrata nel sistema tramite le esperienze, piuttosto positive, verificatesi in Germania ed in altri paesi membri dell’Unione.
Questa circostanza conferma vieppiù la legittimità della moneta complementare anche dinanzi alla prassi comunitaria.

FORME DIVERSE DALLA MONETA COMPLEMENTARE LOCALE
Vi sono forme applicative della moneta locale diverse da quella complementare, come la moneta alternativa ed occorre pronunciarsi in senso negativo per quest’ultime.
A mio avviso, tali formule alternative alla moneta complementare, oltre a non essere consigliabili sul piano gestionale, devono ritenersi adottate in violazione della legge e come tali assolutamente da non perseguire.